Calciomercato, con arabi e asiatici milioni e follie

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de il Resto del Carlino

Bologna, 23 agosto 2017 - Tutti i media hanno parlato in queste settimane del calciatore brasiliano, Neymar, ingaggiato dal Paris S. G. con un contratto di 5 anni per la bella somma di 30 milioni di euro l’anno, esenti da tasse: 480 euro al minuto. Cifra da capogiro. Come dice il Papa: «Il denaro crea disparità: è il male maggiore che esiste al mondo e contro cui lottiamo». Franco Bonini,  S. Lazzaro (Bologna)

Risponde Beppe Boni, vicedirettore de il Resto del Carlino

Il calcio ci ha abituati a confrontarci con cifre esagerate e offensive. Certe compravendite superano i bilanci di una multinazionale. Il fenomeno non è educativo. Con l’ingresso nel mondo pallonaro dei nagnati asiatici e arabi le cifre sono poi schizzate verso l’alto con scenari folli. L’affare Neymar non contempla solo aspetti sportivi. L’asso brasiliano è passato dal Barcellona al Paris Saint Germain, squadra di proprietà di Tamim bin Hamad al-Thani. Neymar verrà ‘assunto’ come testimonial dei Mondiali del 2022 in Quatar, così’ da poter pagare da solo la clausola rescissoria che lo lega agli spagnoli. La regia di questa maxi operazione è del Qatar Sports Investment, proprietario del team francese, braccio operativo nel mondo sportivo del fondo Qatar Investment Authority che fa capo all’emiro Hamad bin Khalifa al-Thani. Altre cifre, altri mondi. beppe.boni@ilcarlino.net

 

 

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