Cani aggressivi, la prudenza non è mai troppa

La lettera

Bologna, 23 novembre 2017 - ‘Leggo che ‘un addestratore di cani e’ stato aggredito e dilaniato a morsi’. Accidenti mi dico che bestia terribile. Poi scopro che l’addestratore è morto per un malore e dopo il cane ha infierito su di lui. Poiché questo cane, anche se feroce, non avrà nessun avvocato che lo difende e sarà soppresso vorrei almeno avesse la mia difesa. Roberto Ronchi

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Il povero Davide Lobue, addestratore esperto, è morto per un malore e non per l’aggressione del bull terrier che in quel momento si trovava con lui. I giornali e le tv hanno semplicemente raccontato in due fasi la circostanza. Sulle prime, quando l’uomo è stato trovato morto con parte dei vestiti a brandelli e morsi sul corpo, si è ipotizzata l’aggressione. Poi i periti della medicina legale hanno chiarito che le lesioni sono post mortem. Animale assolto. In ogni caso quando si verifica una disgrazia ci sono ragioni concrete, incomprensibili per gli uomini ma giustificate dall’istinto degli animali. Per questo le precauzioni , soprattutto con cani di grossa taglia, non sono mai troppe. Un cane che vede un bambino avvicinarsi a lui mentre mangia lo interpreta spesso come un competitor, anche per dimensioni fisiche, e può reagire. La prudenza ci deve guidare sempre.  beppe.boni@ilcarlino.net

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