Fai un complimento ad una ragazza? Serve la liberatoria

La lettera. Risponde il vicedirettore del Carlino Beppe Boni

Bologna, 26 ottobre 2017 - Le polemiche di questi giorni mi ricordano che ai tempi elisabettiani alle donne veniva proibito di recitare. Le parti femminili nel teatro shakespeariano erano affidate a uomini. Almeno gli stupri, si potrebbero evitare se si aprissero le case di tolleranza mentre la prostituzione esiste lo stesso. Forse la morale dei baciapile ne viene lesa, ma la sanità e il fisco ci guadagnerebbero. Antonio Musi, Ferrara

Risponde il vicedirettore del Carlino, Beppe Boni

Il mondo dello spettacolo è bello perché lo show continua anche fuori dal palcoscenico. Le molestie sessuali di sicuro esistono da sempre. Eppure qualche dubbio sovviene nel vedere che all’improvviso vent’anni dopo attrici che hanno fatto carriera si ricordano di aver subito attenzioni pesanti da parte di attori e produttori. Qualcuna fece denuncia, molte lasciarono correre per paura o per convenienza. In questo clima oggi se fai un complimento ad una fanciulla per uscire a cena meglio farsi fare una liberatoria. Non legherei però il discorso del mestiere più antico del mondo al dibattito cultural - sessuale scatenato dal caso Weinstein, il produttore cinematografico americano travolto dalle denunce postume delle ragazze molestate. Legalizzare il sesso a pagamento è una buona idea, condivisa politicamente a destra e sinistra. E sarebbe un toccasana per il fisco.

beppe.boni@ilcarlino.net

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