Lo spirito di Cavallo pazzo protegge i Sioux

La lettera Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 10 dicembre 2016 - Non credevo che nel 2016 esistesse ancora un braccio di ferro negli Stati Uniti fra i pellerossa e il governo. Le guerre indiane dovrebbero essere finite da tempo. Mi pare di aver capito che membri dell’etnia Soux vorrebbero bloccare la costruzione di un oleodotto. La protesta assomiglia a quella dei No Tav italiani che sono contrari all’Alta velocità? Romeo Baldazzi, Ravenna

Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Sono due storie molto diverse. I No Tav vorrebbero bloccare, anche con metodi violenti, una linea ferroviaria di grande importanza codificata da tutte le amministrazioni interessate e checoinvolge un’area limitata. I Sioux di Standing Rock, North Dakota, si oppongono ad un oleodotto che metterebbe in pericolo le riserve d’acqua dell’area. Dunque un elemento di sopravvivenza opposto all’oleodotto che porterebbe il petrolio dal giacimento di Bakken all’estremo Nord America. Alla loro protesta che si svolge con decine di tende montate sul percorso (sotto la neve) si sono uniti centinaia di veterani dell’esercito Usa. Gli Sioux per ora hanno vinto. Il Genio militare, proprietario del terreno, ha negato il passaggio della pipeline sostenendo che è possibile un percorso alternativo. Decisione saggia. Lo spirito di Cavallo pazzo, leggendario capo Sioux, ha protetto il suo popolo.

beppe.boni@ilcarlino.net

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