Le derive ideologiche dei cortei

Lettere al Direttore

Bologna, 20 febbraio 2018 - Manifestare? Sì, ma con rispetto. A Macerata, città pacifica ed accogliente, si è svolto giorni fa un affollato corteo contro gli estremismi. Tutto bene fino a quando qualche irresponsabile ha oltraggiato e infangato la memoria dei 19 carabinieri caduti a Nassirya e delle migliaia di italiani ‘infoibati’ dai titini nel Carso. Siamo italiani o degli irresponsabili piovuti da mondi alieni? Enzo Vittorini Orgeas, Fermo

Risponde Beppe Boni, condirettore de il Resto del Carlino

Purtroppo in Italia la libertà di manifestare si porta dietro, a volte, derive surreali. Così una manifestazione pacifica vira verso estremismi ideologici che nulla hanno a che fare con la libertà di urlare le proprie idee. E’ anche vero che a Macerata solo una minoranza ha assurdamente tirato in ballo le vittime delle foibe. E’ invece vero che sulla scia della retorica antirazzista tutto lo sdegno (sacrosanto) è stato indirizzato verso il pazzoide che ha fatto il tiro al bersaglio sulle persone di colore, mentre non c’è stata la stessa indignazione verso il gruppo di richiedenti asilo che è sotto accusa per aver ucciso e tagliato a pezzi la povera Pamela Mastropietro. Troppo spesso nei cortei si infiltrano o fanno da protagonisti esponenti dei centri sociali verso i quali istituzioni e partiti usano una storica tolleranza. Poi ci si stupisce se si verificano eccessi come a Piacenza o Bologna. beppe.boni @ilcarlino.net

 

 

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