Donne pagate peggio nel lavoro. Occhio alle bugie

La lettera

Bologna, 23 gennaio 2018 - Torna la storia della minore retribuzione tra uomo e donna. Uno studio della Bocconi del 2009 esamina il problema, non fermandosi alla differenza tra gli stipendi medi ma analizzando le buste paga a parità di qualifica, mansione, anzianità. E molte donne preferiscono il part time. La diversità di retribuzione non è dovuta a discriminazione di genere, ma a diversi livelli di impiego, di inquadramento, di orari di lavoro.

Nicola Fabbri

risponde il vice direttore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Secondo l’Onu le donne nel mondo guadagnano il 23% in meno degli uomini. Considerando che la statistica comprende anche Asia e Medio Oriente, dove la donna è discriminata, il ragionamentoè plausibile. In Italia però la situazione è in equilibrio. E in molti settori non ci sono differenze: nei giornali, nelle banche, nella pubblica amministrazione e dove non esiste una valutazione meritocratica. Nei mestieri di livello medio basso le retribuzioni maschili tengono conto di resistenza fisica e accettazione di lavori pesanti e rischiosi. In Italia la forza lavoro è ancora prevalentemente maschile anche per i motivi di cui sopra, ma nell’ultimo decennio l’occupazione femminile è cresciuta del 9,2%, quella dei maschi è scesa del -3,5%. Le donne possono essere meglio assistite nel welfare, questo sì. Ma non facciamo passare l’idea che sono discriminate in quanto femmine.

beppe.boni@ilcarlino.net

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