Un Paese normale, l’isola non trovata di Francesco Guccini

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 3 febbraio 2018 - Ogni volta che ci si avvicina al voto, i leader dei partiti criticano quello che è stato fatto dal governo precedente. Ma non sempre tutto è da buttare. Bisognerebbe individuare i ministeri che hanno operato bene e mantenere quel che è stato fatto o approvato. In questi casi, senza guardare i colori dei partiti, bisogna ripartire confermando i ministri che hanno operato bene.  M. Fantini, Ferrara

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Se la fantasia andasse al potere, caro signore, lei potrebbe fare il primo ministro. La politica non segue il solco del buonsenso e non percorre le strade più logiche. La politca è un ring, è gioco sporco, è incoerenza, è alleanze fatte e disfatte dove a volte i nemici diventano amici e dove, come si vede in questi giorni di campagna elettorale, alcuni candidati compaiono in schieramenti che in passato hanno combattuto. Lei dunque, con il candore del cittadino che usa il ragionamento, dice una cosa giusta. Ma inattuabile. Perfino con la storia non è possibile avventurarsi nella strada da lei indicata. Se oggi dici che il fascismo nella sua follia ha fatto anche cose buone finisci crocefisso senza neanche l’opzione del Var. Vorremmo un Paese normale ma, per dirla con Francesco Guccini, questa speranza è l’isola non trovata. beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro