Enti pubblici, servono lezioni di tutela ambientale

Le lettera

Bologna, 21 dicembre 2017 - Dio ha dato la terra all’uomo, perché la governasse, non perché la distruggesse. Il più forte deve proteggere chi non ha voce, sia esso un povero, un bambino, un malato, un anziano, un prigioniero ma anche un animale o una pianta. La sopravvivenza del più debole dipende dal più forte ed il più forte è l’uomo. La sopravvivenza del pianeta dipende da lui. Sara Casati, Bologna

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

L’assistenza ambientale del pianeta non è solo un problema di affidamento divino. E’ il nodo centrale della sopravvivenza delle generazioni future. Se vogliamo che il genere umano continui a popolare il globo dobbiamo volere più bene al pianeta. Fra le previsioni catastrofiste di certi guerriglieri ambientalisti e il menefreghismo totale esiste un sano percorso di mezzo su cui tutti noi dobbiamo impegnarci. Tutelare l’ambiente non significa solo aderire alla raccolta differenziata, ma prevenire il degrado ambientale o curarlo dove il malessere è già presente. Tragedie come quelle di Rigopiano, alluvioni causate da argini poco curati, smottamenti anche in collina dove nessuno cura più la sicurezza idraulica si possono prevenire. L’educazione ambientale bisognerebbe introdurla nelle scuole. E mandare qualche amministratore pubblico a ripetizione. A sue spese.  beppe.boni@ilcarlino.net

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