Europa da rifare per salvarla

La lettera

Bologna, 25 febbraio 2018 - Quei politici ‘soloni’ che hanno propugnato e voluto l’Unione Europea avevano previsto che non si potevano mettere insieme Nazioni con costo della vita diverso, con garanzie diverse a tutela dei lavoratori, con salari diversi, con regimi fiscali diversi? Avevano previsto che molte aziende avrebbero delocalizzato l’impresa e il lavoro in Paesi che potevano garantire un maggior profitto?

Rino Bertini, Bologna

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Partiamo da un presupposto: oggi siamo in Europa e uscirne sarebbe una operazione suicida. Ciò non significa che abbiamo a che fare con una macchina perfetta. Tutt’altro. Per molti aspetti si tratta solo di un organismo sovradimensionato che non risolve i problemi degli Stati membri. E come scriveva ieri su questa pagine Bruno Vespa, l’Europa è caratterizzata da incredibili anomalie come il fatto che fra i 27 stati mebri vengano mantenuti regimi fiscali molto diversi fra di loro, tali da squilibrare l’assetto economico complessivo. Aggiungiamo il fatto che il presidente Jean Claude Juncker si è preso la briga di criticare l’Italia dicendo, salvo poi fare retromarcia, che le elezioni italiane rischiano di portarci ad un governo non operativo. E i migranti? L’Europa ha sempre lasciato sola l’Italia e non ha risolto l’emergenza. Che facciamo l’aboliamo?Meglio di no, ma va ricostruita. Così funziona male.

beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro