Fabrizio Corona, il vero trash sono i suoi tifosi

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Bologna, 21 ottobre 2016 - Fabrizio Corona in 9 mesi di ‘lavoro frenetico’ (l’ha detto lui), ha messo insieme un milione e 700 mila euro che, con tanti ladri in giro, ha murato nel soffitto di un’amica e altri 900 mila in due conti austriaci. Due milioni e 600 mila euro in 9 mesi! Ma che razza di lavoro è il suo? Giancarlo Maini, Pontecchio Marconi (Bologna)

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

La domanda che sorge spontanea nella Fabrizio Corona story è cosa ci trovino le migliaia di frequentatori di discoteche che hanno decretato il successo dell’ex fotografo. Corona non canta, non balla, non sorride, è anche poco simpatico. Poi quando esce si fa pagare in nero. E allora? Forse è un successo meritato per incompetenza altrui. Forse bisogna essere così, un po’ guascone un po’ angelo dalla faccia sporca per affascinare. Fabrizio Corona, ora tornato in carcere, deve scontare una condanna per estorsione. L’ex fotografo è il prodotto negativo della società dell’immagine, del mondo vuoto delle veline, del trash da discoteca, del carosello di millanterie. Sulla sua scia si sono inseriti giovanotti e ragazze nella speranza di farsi lanciare nel mondo dello spettacolo. Hanno speso soldi e tempo e in mano non è rimasto nulla. I conti tornano perfettamente.

beppe.boni@ilcarlino.net

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