Giocattoli tecnologici a piccole dosi

Bologna, 9 dicembre 2016 - CIÒ che ha descritto Asimov nei suoi capolavori di fantascienza si sta realizzando. I robot stanno diventando compagni di giochi e educatori dei nostri figli. Speriamo che i costruttori si siano ricordati di inserire nei cervelli di questi collaboratori le tre leggi della robotica. Peccato che nessuna macchina per quanto sofisticata riuscirà mai a ridere se gli raccontiamo una barzelletta.

wertherpattuelli@fastwebnet.it

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

EVVIVA le bambole di pezza, i soldatini di plastica e il cavallo a dondolo. Scopriamo che la bambola intelligente spia e registra le conversazioni dei bambini per guidare il marketing. Bene fanno le associazioni dei consumatori a contrastare questo uso scellerato della tecnologia. Ma se vogliamo salvaguardare le intelligenze dei piccoli c’è un altro fronte, perfettamente lecito ma scivoloso, su cui bisogna agire. La maggior parte dei bambini passa troppo tempo a giocare con iPad, smartphone, telefonini e altre diavolerie del genere. C’è una misura in tutto. La tecnologia è stimolante ma diventa negativa per l’educazione se utilizzata in eccesso. Qui non hanno colpe le case costruttrici ma i genitori. Sta a loro vigilare affinchè il cervello dei figli non si perda in un bosco di algoritmi o in un mare di bip.

beppe.boni@ilcarlino.net

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