Imagine, la canzone del sogno che non finisce mai

La lettera

Bologna, 15 dicembre 2017 - L’ 8 dicembre scorso sono passati 37 anni dall’assassinio di John Lennon. Tutti dovrebbero sapere che il grande John ha scritto una canzone-poesia come Imagine, considerata la più bella del XX secolo. Un inno all’amore e alla fratellanza, inno purtroppo che si è perso fra le spire dell’odio e dell’egoismo. Blowing in the wind, direbbe, Bob Dylan.

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risponde il vice direttore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

IL NOME dell’amico John è scolpito nella memoria collettiva per la sua cavalcata nel paradiso della musica con gli altri Beatles: George Harrison, Paul Mc Cartney e Ringo Starr. Ma anche per ciò che ha saputo esprimere in seguito, quando i Favolosi Quattro si sono divisi. Imagine, con la sua dolce melodia, è il brano che ha fatto sognare intere generazioni. Nacque come un inno alla pace ma divenne anche un inno della sinistra. Erano gli anni Settanta e la canzone fu anche lo specchio dei tempi. Pazienza, rimane un brano inimitabile. Me la fece scoprire un amico bancario di lungo corso, Maurizio Bandieri, uno che ogni sabato acquistava l’Lp del miglior pop appena uscito. Nel 1996 Gianni Morandi la propose nel concerto per Papa Giovanni Paolo II a Bologna, ammorbidendo i riferimenti anti-religiosi del testo. Imagine è stata reinterpretata da tutti i grandi, da Madonna a Ladi Gaga, Steve Wonder, Elton John, David Bowie. Imagine per sempre.

beppe.boni@ilcarlino.net

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