Immigrazione, servono tempi rapidi per i rimpatri

La lettera Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 26 agosto 2016 - Fino a qualche tempo fa i politici europei volevano far credere che gl’immigrati sono una grande risorsa che però tutti rifiutano. Di certo sono una risorsa per i trafficanti di uomini. Ora è chiaro a tutti che quest’immigrazione, disordinata, causata dalla carenza di una politica europea, è una disgrazia sia per gli europei che per gli africani. Elmazegh Hassan, Fiuminata (Macerata)

Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

L’immigrazione fuori controllo costituisce un disagio sociale esplosivo e un danno per gli stranieri che già lavorano con permesso di soggiorno. Continuano intanto ad arrivare ondate di clandestini perchè non è chiaro come fermarli alla partenza in Libia. L’Italia rischia di stabilizzarsi come terminal di questi flussi dato che Francia, Svizzera e Austria hanno stretto le maglie dei controlli all’ingresso. Che fare? Una risposta strategica per ora non c’è. Ma ciò che funziona sono i rimpatri. In Italia, fra ricorsi e carte bollate, possono passare due anni. Così tanti entrano e pochi escono. Assurdo. Durante il vertice di Ventotene Renzi e Hollande hanno ipotizzato una struttura europea per razionalizzare i rimpatri e sostituire la dinamica degli stati nazionali. Pura utopia. I mezzi per sveltire le pratiche ci sono già oggi. In altri paesi europei bastano 5 mesi.

beppe.boni@ilcarlino.net

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