Leggere è un piacere, informarsi è vitale

La lettera. Risponde il direttore de il Resto del Carlino, Andrea Cangini

Bologna, 25 marzo 2017 - Che fine faranno i quotidiani? Andando spesso in sale di attesa o in giardini pubblici non si vedono più le persone che leggono il giornale. Io sono uno dei pochi che quando devo attendere, mi prendo il giornale. Tutti ora chattano con lo smartphone, specie i giovani. Mi sono chiesto: ma quando terminerà la nostra generazione (terza età) cosa succederà ai nostri amati quotidiani? M. Fantini, Ferrara

Risponde il direttore de il Resto del Carlino, Andrea Cangini

Recentemente ho rivisto un bel film di Spielberg, Il ponte delle spie. Si svolge in Germania negli Anni Cinquanta. A un certo punto il protagonista sale su un tram e la telecamera inquadra una distesa di giornali aperti: non c’era passeggero che non stesse leggendo il proprio quotidiano preferito. Mi sono commosso. La rivoluzione digitale ha cambiato il mondo, tra le vittime c’è la carta stampata. E’ tutto finito? Non credo. Leggere era e sarà sempre un piacere, gli uomini avranno sempre bisogno di informarsi, la lettura su dispositivi digitali è di per sè una lettura superficiale e, in epoca di “fake news“, si avrà sempre più bisogno di abbeverarsi a fonti pure: responsabili, autorevoli, credibili. Chi più chi meno, i giornali lo sono. Non torneremo a vendere come trent’anni fa né scompariremo. Conforta osservare la contrazione del mercato degli e-book: la carta è un’altra cosa. 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro