Lavori gravosi, una lista a numero chiuso

Lettere al Direttore

Bologna, 19 novembre 2017 - Nel negoziato per dare agevolazioni ad alcune categorie, in vista dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, ci si dimentica di alcuni lavoratori costretti ad operare con l’incubo della violenza fisica e psichica. Mi riferisco a quei bancari che hanno subito in pochi anni anche 10 rapine, per non parlare di farmacisti, gioiellieri, tabaccai. Un contesto altamente logorante.  Gianfranco Dall’Osso, Bologna

Risponde Beppe Boni, vice direttore de il Resto del Carlino

Il Governo ha proposto l’esenzione dell’aumento dell’età pensionabile, a 67 anni dal 2019, per gli addetti ai lavori gravosi, includendovi diverse categorie. La misura dovrebbe interessare circa 15mila lavoratori. Questo è il dato di fatto. Fra gli inclusi nella lista ci sono, fra gli altri, gli operai siderurgici e i braccianti agricoli, le maestre d’asilo e materne. Certo, bancari e gioiellieri e tabaccai sono sottoposti a rischi legati alla delinquenza. Ma il governo deve fare scelte decise e la lista deve essere contenuta altrimenti sballano i conti. La Cgil preme per allargare l’elenco, ma il sospetto che è ne faccia più una battaglia ideologica e politica che altro. Nel paniere dei lavori gravosi avrebbero diritto di cittadinanza altre occupazioni, ma non c’è posto per tutti. Si può discutere di altri benefit. Ma la situazione impone scelte rigide.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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