Il Maestro e la statua straniera

La lettera

Bologna, 8 novembre 2017 - L’inaugurazione della statua di Pavarotti, donata dal Comune di Pietrasanta, sarà ricordata come un giorno di festa per Modena. C’è però il gioco delle somiglianze, come quando i parenti intorno alla culla fanno a gara per scoprire nel neonato le somiglianza. La statua è bella così. Penso che avrebbe trovato migliore collocazione in teatro, al riparo da piccioni, smog e vandali.

Giovanni Guerri, Modena

risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

DI STUPORE in stupore. C’è da chiedersi piuttosto come mai il Comune di Modena, che tanto celebra il Tenore come icona planetaria, non abbia pensato per primo a costruirsi una stataua in casa. Per carità, ben venga il dono di Marina di Pietrasanta. I toscani sono focosi ma generosi e bisogna dargliene atto.Però è come se a Bologna fosse il comune di Frascati a costruire una statua per celebrare Lucio Dalla. Già il concertone celebrativo è stato «deportato» a Verona per volere della compagna del maestro Nicoletta Mantovani. Pazienza. Ma farsi fregare dai toscani no. Per la somiglianza non ne farei un problema. Una statua non è una fotografia, ma un elemento evocativo che tutto sommato sta meglio all’aperto. Chi passa dai pressi del teatro può salutare il Maestro di giorno e di sera, sotto il sole estivo e nell’ovatta della nebbia modenese. Giù il cappello.

beppe.boni@ilcarlino.net

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