Mafia & Camorra, per difendersi bisogna conoscerle

La lettera

Bologna, 19 gennaio 2018 - Troppe fiction sulle mafie, come non bastassero quelle vere: bel biglietto da visita per chi capta le tv italiane dall’estero. Meglio riconoscere i peccati che ci inquinano. Per cominciare, poche prediche e molti voti. Se al posto dei voti ci sono dei vuoti, li occupa gente imprevista. Non vedo l’ora di votare il 4 marzo: bocca cucita, faccia di ghisa. Lascerò il segno dove decido io. Almeno lì.  Maurizio Ricasoli, Bologna

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

In linea di massima se conosci le mafie le eviti, le previeni o le combatti. Secondo una scuola di pensiero diffusa, fiction come Gomorra creano miti negativi, come lo è stato con altre serie come La Piovra o Romanzo criminale ispirato alla Banda della Magliana. Certo, così il Male arriva sullo schermo ed entra nelle case di tutti. La conoscenza dall’interno di un fenomeno negativo però è utile e didattica. Qualche scellerato che scambia i capi clan per personaggi da imitare può esserci, ma questo succede già nella realtà e la tv non incide. D’altra parte esistono centinaia di film che raccontano i gangster, i banditi, le imprese criminali. Nulla di nuovo sotto il sole, quindi. Le elezioni: meglio votare, nessun dubbio. Si può farlo per protesta, per rabbia, per fede o per scelta ragionata. Non infilare la scheda nell’urna significa arrendersi. Meglio provare a combattere.  beppe.boni@ilcarlino.net

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