Nervi saldi senza proibire la Marcia su Roma

La lettera

Bologna, 18 ottobre 2017 - Ho letto e visto per tv che vogliono proibire la commemorazione della marcia su Roma. Io sono abbastanza indifferente al fascismo ha fatto cose buone e anche cattive, come allearsi con la Germania e l’assurdo delle leggi razziali. Però è strano che questo governo non abbia denunciato le uccisioni dei partigiani nel dopoguerra. Qualcuno è senza vergogna.  umberto.marlettini@gmail.com

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Forza Nuova e le formazioni della destra ci hanno abituati a manifestazioni di «patrioti» e affini. Allora perchè proibire la «Marcia dei patrioti» il 28 ottobre? E’ vero che la stessa data evoca la storica marcia su Roma del 28 ottobre 1922 allestita da Benito Mussolini. Proibirla per questioni di principio serve soltanto ad affermarla e a farne da cassa di risonanza. Fra l’altro è una marcetta dato che parte dall’Eur. Per coerenza allora bisognerebbe vietare ogni evento che fa capo a Forza Nuova. Politicamente conviene? Probabilmente no. Ugualmente non conviene proibire la manifestazione indetta dai Comunisti italiani l’11 novembre per celebrare la Rivoluzione d’ottobre. Ricordiamo che Stalin fece poi 9 milioni di morti. Le istituzioni devono tenere i nervi saldi e non farsi condizionare dalla politica, alla quale è invece concesso di strillare. Fa parte del gioco. beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro