Migranti, biglietto di sola andata

La lettera

Bologna, 24 febbraio 2018 - Il fenomeno immigrazione sta mandando al collasso i tribunali per i ricorsi dei migranti: per smaltire gli arretrati arriveremo al 2020. Il ministro Minniti ha istituito tempi e sezioni apposite, ma sono intasate, per la lungaggine del nostro sistema giudiziario. Ogni straniero, in attesa di sentenza, per 18 mesi costa all’Italia 19 mila euro: dovremo spendere miliardi. Giacomo Sironi, Reggio Emilia

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

Il problema è duplice. In Italia entrano per la maggior parte migranti cosiddetti economici, più uomini che donne e bambini. I migranti in fuga dalle guerre, cioè i rifugiati veri, sono una minoranza. E a questi ultimi che va assicurata l’accoglienza: oggi, invece, è concessa indiscriminatamente a tutti. Gli sbarchi, anche grazie agli interventi del ministro dell’Interno, Marco Minniti, sono diminuiti ma il nodo non è risolto. I clandestini troveranno altre rotte e col bel tempo i flussi aggiorneranno le cifre in entrata. Lei ha colto nel segno: una volta entrati in Italia i migranti non escono più. I tempi dei ricorsi sono eterni, molti stranieri scompaiono come fantasmi e diventano irreperibili oppure finiscono nella rete dello spaccio di droga. Il numero da rimpatriare è di 600mila unità. Missione impossibile. Qualcosa dovrà cambiare, così non si può andare avanti.  beppe.boni@lcarlino.net

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro