Ong e migranti: troppe ombre, serve una regia

La lettera

Bologna, 27 aprile 2017 - Ha fatto bene la Conferenza episcopale italiana a scagliarsi contro il grillino Luigi Di Maio che infanga le Ong accusandole di connivenza con i trafficanti di uomini che organizzano le partenze dalla Libia. Le Ong con le loro navi salvano migliaia di persone in mare e non le si può far passare per associazioni a delinquere.

Giovanna Lazzaretti, Modena

risponde il vice direttore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

I dubbi e le ombre sollevati da più parti, comprese tre Procure che indagano, non sono un attacco alle Ong. Nella galassia dei soccorsi ci sono associazioni che si muovono nel Mar Mediterraneo e non rispondono a nessuno. Ci sono organismi trasparenti e altri meno, organizzazioni conosciute e altre dotate di un budget milionario nate dal nulla. Come quella di due coniugi americani che gestiscono una Ong con sede a Malta la quale raccoglie i profughi e li scarica in Italia. Non alla Valletta. Di certo c’è che le Ong (non tutte) agevolano il lavoro degli scafisti. Testimonianze di migranti (c’è un video) riferiscono che spesso i gommoni vengono scortati con moto acquatiche fino alle navi umanitarie che aspettano al largo come taxi. L’emergenza è già fuori controllo e a questo punto serve una regia unica che gestisca l’intero flusso dei soccorsi. I solisti non servono.

beppe.boni@ilcarlino.net

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