L’Italia, Paese glorioso

La lettera Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 24 gennaio 2017 - Sono nato e vissuto sognando sempre un Paese migliore. Invece morirò con vergogna per questo ‘Paese di santi, navigatori... truffatori, corruttori, furbetti, ladri, rapinatori, criminali e politici a coerenza variabile’. Peccato! Auguri i per un futuro migliore a chi resta con l’invito a leggere (e per reagire) il canto ‘All’Italia’ del mio conterraneo ‘giovane favoloso’.  Gian Carlo Del Balzo,  Tolentino (Macerata)

Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Tutti noi sogniamo un paese migliore e per averlo bisogna battersi. Ogni giorno, ognuno nel proprio ruolo, nella politica e nella società civile. Il Paese si migliora facendo il proprio dovere e guardando avanti senza arrendersi. Prendiamo la sua pessimistica citazione di Giacomo Leopardi come stimolo. E’ vero che abbiamo a che fare con corruzione, malavita organizzata e i cittadini vivono nell’insicurezza. Però l’Italia, per storia, per cultura, per turismo, per qualità del prodotto industriale fa invidia a tutto il mondo. E la memoria non si cancella, anche perché è la colonna portante del futuro. ‘Gloria non vedo’, è la frase che chiude la prima strofa del canto ‘All’Italia’. E’ invece siamo un Paese glorioso che dobbiamo far crescere meglio. Possiamo farcela, servono ottimismo e forza di volontà. Gli strumenti, anche per dare sicurezza ai cittadini, li abbiamo già.

beppe.boni@ilcarlino.net

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