Boom di cambi, troppi pentiti in Parlamento

La lettera

Bologna, 29 ottobre 2017 - Ora che persino il presidente del Senato Pietro Grasso si è dimesso dal partito, annunciando di voler confluire in quel calderone del gruppo misto, non si può, da persona seria, rispettosa della vera democrazia, non giungere alla conclusione, che sia tutta e solo una vergognosa pantomima, per cui l’andare a votare è completamente inutile.

matombe@gmail.com

risponde il vicedirettore de Il resto del Carlino, Beppe Boni 

ORMAI è difficile stupirsi. Discutiamo tanto della nuova legge elettorale che secondo alcuni privilegia i nominati dei partiti, poi ci accorgiamo che i cambi di casacca viaggiano sempre ad alta velocità. I dati forniti da Openpolis aggiornati a settembre sono come sempre significativi. L’attuale legislatura risulta da record: è forse la più instabile della storia repubblicana: dall’inizio ci sono già stati 524 cambi di gruppo, 296 alla Camera e 228 al Senato. Autori e protagonisti delle migrazioni sono stati 336 parlamentari, 203 deputati e 133 senatori. Numeri da Oscar del pentimento. In totale il 35,37 per cento dei membri del Parlamento ha cambiato gruppo di appartenenza almeno una volta. Gli elettori non ringraziano e restano allibiti.

beppe.boni@ilcarlino.net

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