Pamela e razzismo, indignazione a due velocità

La lettera

Bologna, 11 febbraio 2018 - Molte volte, quando è stata assassinata una donna, notevoli esponenti politici, in primo luogo l’On. Laura Boldrini, hanno gridato al femminicidio (termine molto di moda). Potrebbe essermi sfuggito, ma sembra che per la povera Pamela Mastropietro nessuno abbia alzato tale grido, neppure il ministro della giustizia Orlando. Luciano Leone

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

C’è del vero nelle sue considerazioni. Macerata si è mobilitata in grande stile accogliendo centri sociali da mezza Italia con altre associazioni per manifestare contro il razzismo dopo l’episodio del tiro al bersaglio ai neri dei giorni scorsi. Comprensibile. Nel frattempo la Procura ha indagato Innocent (poco) Osheghale e due presunti complici africani per l’omicidio della povera Pamela Mastropietro. L’indagine chiarirà meglio i fatti. Ma durante la manifestazione antirazzista non si sono sentiti cori di sdegno per questo episodio. Un gruppo di spacciatori nigeriani è coinvolto nello scempio della ragazza fatta a pezzi. La politica tace, al massimo sussurra. Non un grido durante il corteo per sottolineare che la giovane è rimasta vittima di un ambiente di spacciatori stranieri. Ci sarà una mobilitazione per Pamela nei prossimi giorni? Probabilmente no. Due pesi e due misure.  beppe.boni@ilcarlino.net

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