Roma e i rifiuti, i guai partono da lontano

La lettera

Bologna, 11 gennaio 2018 - Leggo soddisfatto che non riceviamo i rifiuti di Roma. Chi dobbiamo ringraziare? Non certo il governatore della Regione Bonaccini ma neanche quei politici che, in vista del voto, avevano pensato di favorire la capitale. Ogni città ricicli i propri rifiuti facendo, come da noi, una raccolta differenziata. La salute non ha prezzo. Ognuno bruci i rifiuti che produce.

Francesco Lodi, Modena

risponde il vice direttore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

ALLA FINE, nella concitazione di queste settimane, Roma riceverà il pronto soccorso per i rifiuti da Ostia e Aprilia. Stop, dunque, all’invio dei camion in Emilia e Abruzzo. Ma è una pezza che non risolve l’enorme pasticcio. E una figuraccia epocale: la città eterna non è attrezzata per smaltire il proprio pattume. Bisognerebbe chiedere il conto a chi ha ignorato il problema. I guai arrivano da lontano. Nel 2012, per esempio, il prefetto Giuseppe Pecoraro individuò come sito di stoccaggio provvisorio l’area di Corcolle. Ci fu la rivolta: troppo vicina all’antica Villa Adriana. Non se ne fece nulla. Una balla cosmica, come scrive il senatore Carlo Giovanardi in un suo libro. Corcolle sorge a 2,5 km dal sito archeologico, in mezzo ci sono l’autostrada e altre due vie, inoltre la discarica sarebbe stata realizzata in un luogo più basso e quindi non visibile. E oggi Roma piange sul proprio pattume.

beppe.boni@ilcarlino.net

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