San Francesco frate guardiano dell’ambiente

La lettera Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 9 ottobre 2016 - Nel 1226 morì San Francesco d’Assisi patrono d’Italia. Come naturista e cattolico, mi sento legato a lui: era così vicino al creato da voler essere sepolto nudo sulla terra nuda. Per me è anche il patrono dei naturisti. Il naturismo è il modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, per favorire rispetto e salute di se, degli altri e dell’ambiente.  Fidenzio Laghi, Forlì

Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Povertà, obbedienza e castità sono i cardini fondamentali della vita di Francesco e dei suoi discepoli. L’umiltà e l’ascetismo che caratterizzarono il percorso del santo valsero a quest’ultimo il nome di Imitator Christi (Imitatore di Cristo). Ognuno di noi (anche i non naturisti) è libero di prenderlo come punto di riferimento considerata la sobrietà della vita di Francesco. La nudità del santo forse è da ricercare nella povertà della sua vita e nell’essersi spogliato di tutte le ricchezze che egli aveva e che avrebbero potuto assicurargli un’esistenza di agi. Lui scelse un’altra strada. Considerarlo patrono dei naturisti rischia di essere un azzardo, ma non è un gran problema. Stiamo tutti con San Francesco. E anche molti di coloro che sono vestiti quando gli altri sono nudi favoriscono il rispetto e la salute di se stessi, del prossimo e dell’ambiente.

beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro