Sanità, costi più bassi con una migliore organizzazione

La lettera Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 30 settembre 2016 - Nella sanità non c’è giorno esente da novità. Ora vogliono mettere anche il ticket su interventi ospedalieri in regime di ‘day surgery’, ed anche di una certa consistenza, tipo ernia inguinale... Conquiste del passato dove tutto era gratuito, dalle prestazioni sanitarie, alle medicine, soggiorni in luoghi di cura. Non sono tasse queste in un’altra forma?  Alberto Corli,Ferrara

 

Risponde il vicedirettore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

La spesa sanitaria è un problema che colpisce molte famiglie, ma è anche vero che non possiamo pretendere di avere l’assistenza a costo zero. Dobbiamo anche tenere conto che oggi, rispetto anche solo a venti anni fa, è aumentata notevolmente la popolazione anziana per effetto dell’allungamento medio della vita. E questo ha un costo. Inoltre 11 milioni di italiani nell’ultimo anno hanno dovuto rinunciare alle cure. Altri 10 milioni sono coloro che hanno fatto più ricorso alla sanità privata rispetto al passato. Ora il governo sta cercando riportare equità nei costi e nelle prestazioni. Per farlo occorre abbassare le liste di attesa per interventi e visite specialistiche che sono ancora alte. Detto ciò ci sono Regioni che nonostante tutto offrono modelli efficienti di assistenza e altre che invece fanno acqua. Intanto partiamo da una riorganizzazione generale e forse si potrà garantire tempi rapidi e sanità di qualità.

beppe.boni@ilcarlino.net

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