Sicurezza, ribellione civile in atto

La lettera. Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino

Bologna, 24 marzo 2017 - Chi subisce un’intrusione in casa (spesso notturna) va emotivamente fuori controllo e non può valutare se le sue reazioni ‘sono a norma di legge’. Ogni suo gesto deve essere perciò ‘legittima difesa’e quindi, all’aggressore, non va mai riconosciuto alcun indennizzo in caso di ferite o morte. La tutela per l’aggressore è quella di non entrare in casa d’altri, se non invitato.  Enrico Gilodi, Carpi (Modena)

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Sul tema della sicurezza e della legittima difesa l’emotività è forte. Ma la politica continua a dormire e ad occuparsi piuttosto delle liti interne. Vedi il Pd. Si sveglia quando succede un caso come quello di Lodi, dove un ristoratore ha ucciso un ladro entrato nella sua proprietà, poi di nuovo silenzio. E’ la mancanza di percezione della realtà, quella con cui invece i cittadini hanno a che fare ogni giorno, lontana dalle stanze del Parlamento e dalla crisi dei partiti che continuano ad imbarcare sfiducia. Che fare? La ribellione civile è già in atto e va coltivata con gli strumenti di cui possono disporre i cittadini. In diversi comuni si moltiplicano le petizioni per sollecitare una nuova legge sulla legittima difesa e per cancellare la possibilità di chiedere risarcimenti da parte degli aggressori o dei loro familiari. Ci sono mille modi per comunicare questo disagio. Avanti c’è posto. beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro