Sprechi e ritardi, i politici non pagano quasi mai il conto

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Bologna, 19 gennaio 2017 - Il giurista Sabino Cassese tempo fa riferì un dato: ‘In Italia 1.350.000 vivono di sola politica’. Il Pd promette più impegno contro l’ evasione fiscale. Ma chi parla di sperperi, opere incompiute, cattedrali nel deserto? Non ha colpa il barista multato e obbligato a chiudere 3 giorni per un mancato scontrino di 7 euro. E se applicassimo lo stesso metodo a chi spreca denaro pubblico? Rocco Mastrocola, Pescara

Risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

L’elenco degli sprechi e delle spese inopportune è infinito. Pensate che l’Italia, dove molte imprese rischiano di affondare ha stanziato fondi per prestiti agevolati alle aziende vietnamite. Scelta misteriosa. Quasi mai si riesce ad ottenere un risarcimento dai politici e dagli amminstratori che vengono condannati con un processo penale. Quindi capite quanto è difficile far pagare il conto a chi è autore o complice di sprechi, di opere incompiute o di scelte palesemente sbagliate. Anzi, ci sono casi in cui funzionari pubblici rimossi vengono poi premiati con una promozione. Il numero complessivo delle opere incompiute in Italia al 2016 è 838. Il record spetta alla Sicilia con 238 casi. Servirebbe una Giustizia parallela per punire spreconi e disonesti dove non arriva il codice penale. Ma la politica non rischierà mai di essere troppo severa con se stessa.

beppe.boni@ilcarlino.net

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