Uno bianca, nessuna pietà per gli stragisti

La lettera. Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 27 febbraio 2017 - Non avrei mai voluto leggere un articolo che annuncia un permesso premio per Alberto Savi, uno degli assassini della Uno Bianca. In Italia la Giustizia è morta. Con questo buonismo si incrementa la delinquenza? Si premiano gli assassini e non si onorano le vittime. E i giornalisti abbiano il buonsenso di non pubblicare questi articoli, i familiari vedono morire nuovamente i loro cari. 

Roberta Poggi

Risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino, Beppe Boni

Se non avessimo pubblicato la notizia del permesso premio ad Alberto Savi lei non lo avrebbe saputo e non avrebbe avuto la libertà di indignarsi. Il silenzio non giova mai a nessuno. I magistrati che hanno deciso per i benefici a Savi hanno applicato la legge pure con un margine di discrezionalità. Ma il sentimento dei cittadini, e soprattutto dei familiari delle vittime, non potrà mai giustifcare questa scelta. E’ qui che le due strade divergono. E’ lecito pensare che per certi reati di tipo stragista i benefici di legge vanno aboliti. Forse davvero oggi Alberto Savi è un altro uomo e incarna quell’aspetto delle legge secondo cui la detenzione è finalizzata al recupero della persona. Ma deve pagare fino in fondo e senza sconti il male che ha fatto. Chi è stato ammazzato non potrà recuperare nulla. Gente come i Savi è meglio dimenticarla in cella e non parlarne mai più.

beppe.boni@ilcarlino.net

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