Lunghe attese per i vaccini

La lettera

Bologna, 9 novembre 2017 - Ho visto una trasmissione tv in cui pronto soccorso, ambulatori e farmacie, alla richiesta della puntura antitetanica, che dovrebbe essere un vaccino obbligatorio, rispondevano che ne erano sprovvisti in quanto non viene fornito dal Servizio sanitario. Poi si lamentano se la gente non va a votare? Tutto sbagliato, tutto da rifare. Avanti senza paura con il cambiamento.  Angelo Contri, Pievepelago (Modena) 

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

La quotidianità sottolinea troppo spesso la lontananza fra le istituzioni e il paese reale. Presidente della Repubblica e presidente del consiglio sfilano a turno nelle aree marchigiane colpite dal sisma, promettono impegno e assistenza poi siamo al secondo inverno e non tutte le case di legno sono arrivate mentre le macerie ingombrano ancora buona parte dei paesi. Il ministero della salute lancia la campagna per le vaccinazioni poi a Bologna si scopre che gli adulti devono affrontare fino a otto, nove mesi di attesa. Una mano non sa cosa fa l’altra. Queste cose fanno perdere fiducia ai cittadini che, come si è visto in Sicilia ma anche in Emilia Romagna, smettono di andare a votare. Tanto, pensano molti, è inutile. Scelta sbagliata, certo, ma è la reazione è comprensibile. La politica riflette su queste situazioni? Dubbio eterno. beppe.boni@ilcarlino.net

 

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