Il valore della parola e del sorriso

La lettera

Bologna, 23 ottobre 2017 - Una volta, passeggiando nei centri storici, si guardavano in volto le persone. Ora con l’avvento degli smartphone, la gente guarda solo il telefonino e fa fatica a vedere chi incrocia sul marciapiede. Stesso discorso per chi va in bici con il rischio di prendere sotto qualcuno. Forse è meglio tornare indietro quando incrociandosi per strada, anche la prima volta, ci si guardava con un saluto.

Massimo Fantini, Ferrara

risponde il vice direttore de Il Resto del Carlino

PREGO PASSI LEI. Una frase che denota un gesto di cortesia. In questo campo non ci sono regole, non c’è stagione, non valgono i cicli della storia. Chi possiede l’istinto delle buone maniere le usa oggi come ieri. Anche se è vero che la fretta, il tempo, la pressione che ogni giorno, (e sempre di più) ci portiamo dietro nel lavoro a volte inducono a sacrificare l’educazione. E questo è un aspetto. Poi c’è la piazza virtuale. Smatphone, cellulari, tablet ci consentono di frequentare il mondo di continuo, accelerano i processi di comunicazione e informazione, consentono di creare e intrecciare rapporti e amicizie. Ma possono essere un’arma a doppio taglio. Se usati nel modo sbagliato, o con ossessione, aprono un palcoscenico virtuale, di solitudine, e chiudono le porte di quello reale disincentivando il dialogo diretto fatto di parole e sorrisi.

beppe.boni@ilcarlino.net

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