Venditori abusivi sulle spiagge, l’ombra delle cosche

La lettera. Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 27 agosto 2016 - Scrivo da sotto l’ombrellone a Lido di Classe e mi complimento con chi è riuscito a ridare le spiagge ai turisti. È di nuovo un piacere camminare sul bagnasciuga senza incontrare gli innumerevoli vucumprà. E’ un segno di rispetto per i negozianti della zona che pagano le tasse. Riuscire a leggere un giornale senza essere interrotto dal venditore ambulante di turno non ha prezzo.  Federico Truppia, Brescia

 

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Dopo anni di tolleranza o di scarso impegno o di tutte e due le cose la Riviera nella stagione in corso è riuscita a liberarsi in buona parte del fardello dei venditori abusivi sulle spiagge. Segno che non è poi così impossibile. I clandestini del commercio erano diventati un flagello incredibile. Ma non bisogna fermarsi al dettaglio del singolo irregolare che cerca in qualche modo di guadagnare qualche spicciolo. Dietro alla marea di Vu cumprà c’è la malavita organizzata e c’è racket di stranieri che a loro volta sfruttano i connazionali. Fermare gli abusivi del commercio significa quindi combattere il cartello più ampio di chi organizza l’intera struttura. Controlli massicci da Rimini a Comacchio e indagini più approfondite hanno arginato, almeno quest’anno, il fenomeno. Occhio a non abbassare la guardia, altrimenti si ricomincia daccapo.

beppe.boni@ilcarlino.net

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