Violenza sulle donne, mai sottovalutare i segnali a monte

Lettere al Direttore

Bologna, 24 settembre 2017 - Tutti questi femminicidi, si dice che una volta non c’erano. Ma che ne sappiamo com’era l’uomo una volta? Quando mai una donna osava lasciare il fidanzato o il marito? Piuttosto era il fidanzato che lasciava la ragazza. Le ragazze, quando venivano lasciate, faticavano a trovare marito. E allora? Oggi è tutto messo a nudo, la violenza che l’uomo usa sulla donna non è più repressa. Edit Cotti, Bologna

Risponde Beppe Boni, vice direttore de il Resto del Carlino

Se partiamo  da un dato statistico l’Italia è il paese sviluppato dove le donne corrono il minor rischio di essere uccise. Secondo i dati di Unodc (United Nations Office on Drugs and Crime) e dell’archivio denunce per omicidio volontario del Ministero dell’Interno nel periodo 2004-2015 ci sono stati in Italia 0,51 omicidi volontari ogni 100mila donne residenti, contro una media di 1,23 nei 32 paesi europei e nordamericani per cui si dispone di dati Unodc. I dati però non sono rassicuranti anche perché le violenze sulle donne, spesso con omicidio finale, sono in aumento. E nella maggior parte dei casi ci sono segnali a monte che fanno presagire la tragedia. E’su questi che bisogna lavorare di più. Ma le stesse forze dell’ordine e la magistratura, pur nell’alveo delle leggi, devono applicare provvedimenti più rigidi anche a scopo preventivo. 

beppe.boni@ilcarlino.net

 

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