Voto con esito incerto. Promesse e social, la sfida dei leader

La lettera

Bologna, 23 febbraio 2018 - Questa campagna elettorale ha qualcosa di anomalo rispetto alle precedenti: è sparito ilcontraddittorio. Niente duelli tra leader, chi è in vantaggio nei sondaggi sa che non gli conviene, le interviste sono spot dove i vari esponenti sciorinano cifre e programmi mirabolanti. All’elettore non viene dato niente che permetta di scegliere senza essere vittima della demagogia.

Mauro Chiostri, Bologna 

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

L’esito delle elezioni 2018 è estremamente incerto tanto che alcuni leader pensano già al dopo strizzando l’occhio a grandi coalizioni e altri danno per sicuro un replay del voto. La campagna elettorale risente di questo scenario mobile e probabilmente si è adeguata. Basta osservare le grandi bacheche per i cartelloni elettorali distribuite in città e paesi: praticamente inutilizzate. I leader politici preferiscono sfidarsi a colpi di tweet o di Facebook oppure spingere sull’ecceleratore dei temi che stanno infuocando il pre voto: primo fra tutti l’immigrazione, che con i fatti di Macerata è diventata il leit motiv di queste settimane. L’altra linea d’azione sono le promesse su tasse e lavoro, dove ognuno vuole abolire qualcosa o lanciare idee creative, spesso senza garanzie di copertura. L’incertezza sul voto regna sovrana.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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