Vuoi vedere il Compianto? Costa 3 euro

Santa Maria della Vita: a pagamento il capolavoro di Niccolò dell’Arca

Bologna, il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca (FotoSchicchi)

Bologna, il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca (FotoSchicchi)

Bologna, 9 settembre 2015 - E' una delle opere d’arte simbolo di Bologna. E uno dei monumenti più visitati. Vittorio Sgarbi vorrebbe trasferirla a Palazzo Fava per una esposizione della sua trilogia dedicata alla storia della città. Ma il Compianto di Niccolò dell’Arca, custodito nella chiesa di Santa Maria della Vita di via Clavature, è anche al centro di una piccola rivoluzione della maniera di fruire la cultura. Anche quella celata negli edifici di culto. Un decisione obbligata e inderogabile. Figlia dei tempi. Figlia della fine, come ha detto il presidente di Genus Bononiae Fabio Roversi-Monaco, dell’epoca, iniziata 25 anni fa delle spese facili. «Dello scialo», per usare le sue parole.

Così da ieri, per visitare lo struggente complesso in terracotta realizzato dal grande scultore che visse e lavorò a Bologna nella seconda metà del 1400, raffigurante il Cristo deposto dalla Croce, sarà necessario pagare: 3 euro, poco più di un obolo. «Una sorta di offerta», spiega Roversi-Monaco la cui imposizione a turisti e cittadini è diventata indispensabile per reperire i fondi che servono per la manutenzione di questo capolavoro e della stessa chiesa. Costi che ammontano ogni anno a circa 300mila euro. Se si escludono naturalmente gli interventi straordinari. Verrà creato un percorso specifico per non disturbare i fedeli che assistono alla messa o sono semplicemente all’interno della chiesa, il cui ingresso rimane ovviamente gratuito.

L’aspirazione è di arrivare per questa via a trovare l’intera cifra necessaria e, se ci fosse un utile, a destinarlo ai forse imminenti lavori di restauro. Dei quali la chiesa, affidata dal 2006 alla gestione della Fondazione Carisbo, ha sempre più bisogno. Da alcuni punti del soffitto, infatti, sono di recente caduti dei calcinacci (il punto del distacco è ben visibile osservando gli affreschi) e questo richiede una ricognizione che verrà effettuata entro fine settembre utilizzando la tecnologia di un drone per avere chiara la situazione e decidere come affrontarla.

Alla fondazione non hanno paura di eventuali critiche che potrebbero arrivare dai cittadini, costretti a pagare ogni volta che vogliono ammirare il Compianto. «In tutte le grandi città del Nord Europa e sempre più in Italia – continua Roversi-Monaco – le opere d’arte all’interno delle chiese sono fruibili a pagamento. I tre euro, entro due mesi, diventeranno un biglietto integrato che permetterà di visitare il vicino oratorio e le sue collezioni, oltre alle tante mostre temporanee in programma. D’altronde la Asl e la Curia, che detengono la proprietà della struttura, non sono in grado di sopperire con le loro economie ai bisogni della Chiesa e in tempi di crisi anche le nostre risorse si sono inevitabilmente contratte. Per venire incontro a tutti, abbiamo allo studio una card che, a fronte di un piccolo investimento annuale, permetta la fruizione completa dell’intero patrimonio di Genus Bononiae».

Ma quante sono le presenze annuali a Santa Maria della Vita? Il 2014 è stato un anno eccezionale, forse irripetibile. Grazie alla spinta della Ragazza con l’orecchino di perla in chiesa sono arrivati oltre 440mila visitatori. Quest’anno l’obiettivo è circa 350mila presenze. L’auspicio è che di questi almeno 100mila siano disposti a pagare i 3 euro. Intanto, nella prima ora di apertura a pagamento sono stati staccati 70 biglietti. E’ un buon inizio.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro