Casa vuota? Te l’affitta il Comune. "Ecco il patto per risolvere l’emergenza"

Occupazioni. La proposta del prefetto Ennio Mario Sodano: "Concessione onerosa e sfratto immediato"

Il prefetto Ennio Mario Sodano (Serra)

Il prefetto Ennio Mario Sodano (Serra)

Bologna, 20 agosto 2014 - Il fenomeno delle occupazioni in città è aumentato considerevolmente. Sappiamo che è una materia studiata al Tavolo della sicurezza. Prefetto Ennio Mario Sodano, voi come potete intervenire? «Innanzitutto penso che sia un fenomeno che ha aspetti diversi». In che senso? «Ci sono situazioni di disagio abitativo reale, per cui stiamo cercando di trovare qualche soluzione. Poi ci sono altre situazioni di matrice politica. Ma in ogni caso, per quanto riguarda gli sgomberi, il pallino in mano non l’abbiamo noi».

E chi ce l’ha?

«Gli sgomberi possono avvenire in due casi: o li ordina un magistrato in base a una denuncia del proprietario, che sia privato o pubblico, oppure si valuta che ci siano problemi sanitari o di tenuta dell’edificio e in quel caso la responsabilità è dell’autorità sanitaria della città: il sindaco».

Secondo lei Bologna è una città dove viene utilizzato poco lo strumento dello sgombero?

«Guardi, in questi giorni ho raccolto i dati delle denunce nell’ultimo anno e mezzo: sono state 168. Mi pare che il numero sia considerevole».

Lei prima ha detto che state cercando di trovare nuove soluzioni per combattere il disagio abitativo. Quali?

«In questo caso Bologna è molto avanti, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta morosità incolpevole. Noi stiamo lavorando a un nuovo protocollo. Abbiamo appena steso un’ultima bozza».

Si dice che in questo protocollo spingerete tutti gli enti pubblici che hanno spazi vuoti a concederli al Comune per ricavare nuove case. È vero?

«Sì, ma non solo. Vogliamo coinvolgere anche i privati».

E come?

«Nel caso in cui ci sia un invenduto lasciato vuoto a lungo, allora il privato potrà dare questo spazio al pubblico, ma non con un contratto d’affitto. Si tratterebbe di una cessione temporanea, ottenibile con una trattativa privata».

E a quel punto il Comune potrebbe usare gli spazi per rispondere al disagio abitativo?

«Esatto. Ma anche in questo caso senza redigere contratti d’affitto. Io sarei favorevole a una forma di concessione onerosa. Questa procedura non seguirebbe lo stesso iter dell’affitto».

Per essere chiari: con questa formula, al termine della concessione, si potrebbe chiedere lo sgombero subito?

«Esatto, non ci sarebbe bisogno dell’intervento di un magistrato».

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