"Stiamo trattando". Il Comune blocca gli sgomberi

La Questura era pronta all'azione in agosto, ma è arrivata una lettera dell'amministrazione

Lo sgombero in viale Aldini, a Bologna

Lo sgombero in viale Aldini, a Bologna

Bologna, 4 settembre 2015 - Tutto era pronto. Il condominio di via Mario De Maria e l’ex Telecom di via Fioravanti, occupati abusivamente dagli ‘inquilini’ del collettivo Social Log, dovevano essere sgomberati a cavallo di Ferragosto, ma una lettera dell’amministrazione comunale ha fermato i blindati della polizia.

Il documento è giunto in Prefettura e in Questura, con la comunicazione di una trattativa in essere per trovare una soluzione ‘pacifica’ della vicenda che avrebbe evitato l’intervento della forza pubblica. Per concludere la discussione sarebbe stato quindi opportuno soprassedere allo sgombero per il mese di agosto, in vista di un confronto che, nelle settimane successive, avrebbe potuto sciogliere lo spinoso nodo delle due occupazioni.

Tanto è bastato per rinviare ulteriormente l’esecuzione dei due provvedimenti di sequestro preventivo dell’autorità giudiziaria pendenti dalla scorsa primavera. E’ evidente che, nel caso lo sgombero fosse stato compiuto comunque, un eventuale ‘incidente’ durante l’esecuzione, in presenza di una trattativa aperta, avrebbe avuto il marchio della forzatura, con conseguenze politiche molto pesanti.

D’altra parte, i tecnici di piazza Galileo avevano scelto la metà di agosto come momento più favorevole per intervenire, poiché gli studenti e gran parte degli attivisti dei collettivi antagonisti sono fuori città. Questo avrebbe depotenziato le eventuali reazioni e contenuto i problemi di ordine pubblico, ma il momento più propizio ormai è passato. La lettera è stata consegnata alla Procura, che aveva chiesto i sequestri e attende con crescente impazienza l’esecuzione dei provvedimenti.

Nuove indiscrezioni giornalistiche su trattative e soluzioni alternative per gli occupanti hanno spinto ieri il procuratore aggiunto Valter Giovannini a tornare per l’ennesima volta sul tema: «Ribadiamo che la Procura non è a conoscenza di alcuna trattativa, per cui i due sequestri verranno eseguiti». Ovviamente, nel caso di un accordo tra le parti, se le rispettive proprietà dovessero comunicare di non voler più rientrare in possesso degli immobili, i decreti di sequestro potrebbero essere annullati dall’autorità giudiziaria. Nello scorso maggio, la Digos aveva tentato di notificare ‘bonariamente’ agli occupanti i provvedimenti, senza l’ausilio dei reparti anti-sommossa, ma l’ingresso era stato sbarrato ai poliziotti, sia all’ex Telecom che in via De Maria.

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