Corteo rom, in centinaia al via cantando l’inno di Mameli e il presidio di ultradestra: "Aiutano solo loro"

Presenti il senatore Manconi (Pd), don Nicolini e gli attori Bergonzoni e Marescotti. Il presidente dell'associazione dei Sinti, Casadio: "Non siamo delinquenti" FOTO / VIDEO / VIDEO IL CORTEO

Anche l'attore Alessandro Bergonzoni alla manifestazione di rom e sinti (Schicchi)

Anche l'attore Alessandro Bergonzoni alla manifestazione di rom e sinti (Schicchi)

Bologna, 16 maggio 2015 - Parte cantando l’inno di Mameli il corteo rom e sinti organizzato oggi a Bologna per la manifestazione nazionale delle due etnie. Con chitarre, trombe, violini e bandiere della Pace, sono alcune centinaia le persone che hanno cominciato a sfilare da pochi minuti per le strade di Bologna (FOTO). In coda al corteo anche qualche decina di esponenti dei centri sociali. La manifestazione è aperta dai cartelli con alcuni articoli della Costituzione.

Presenti diversi esponenti politici tra cui i senatori Pd Luigi Manconi e Sergio Lo Giudice, il capogruppo dem in Comune Claudio Mazzanti, i consiglieri comunali di Pd e Sel Leonardo Barcelò e Mirko Pieralisi, il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, e l’assessore al Welfare di Palazzo d’Accursio, Amelia Frascaroli. In corteo anche don Giovanni Nicolini e l’attore Alessandro Bergonzoni.

«Sono qui a nome del presidente del Senato, Pietro Grasso, per portare la nostra solidarietà, quella di un'istituzione parlamentare della nostra Repubblica, affinché si affermi che nessuna minoranza in uno Stato democratico può essere perseguitata e discriminata come rischia di esserlo la minoranza rappresentata da rom e sinti». Lo ha detto il senatore Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani, a margine della prima manifestazione rom e sinti a Bologna. 

 "Siamo stanchi di essere considerati ladri e delinquenti": lo ha detto il presidente dell'Associazione sinti italiani, Davide Casadio, durante la prima manifestazione nazionale dei rom e sinti. "Siamo stanchi di essere oggetto delle campagne elettorali di Salvini (VIDEO) e di altri - ha continuato Casadio - e vogliamo essere riconosciuti come un popolo". Secondo il rappresentante dei sinti italiani le controiniziative in programma oggi nel capoluogo emiliano, "sono la dimostrazione di politiche razziste, noi vogliamo far capire che possono venire a dialogare con noi".

Per Casadio " Bologna è una città democratica, un esempio per tutte le altre città italiane". Infine, il presidente dell'associazione sinti italiani ritiene "importante" la chiusura dei campi rom ma "non con le ruspe" perché "non li abbiamo voluti noi questi campi ma - ha concluso - siamo stati costretti ad andarci dalla politica". La partenza del corteo che ha visto l'adesione di alcune centinaia di persone, è stata preceduta dalla deposizione di una corona di fiori per le vittime sinti della banda della Uno bianca. 

"L'Italia agli italiani, no ai rom che mendicano e rubano nelle vostre case". È questo uno dei cori che stamane risuona in largo Caduti a Bologna, dove l'ultradestra si è ritrovata dalle 12 in presidio nel giorno della manifestazione nazionale di rom e sinti in città. All'angolo su via Marconi si sono dati appuntamento Bologna sociale e Forza nuova, sebbene quest'ultima non sia presente con cartelli e striscioni propri. "I ragazzi di Forza nuova ci sono, non ci sono simboli perché questa non è una manifestazione politica", spiegano quelli di Bologna sociale. In tutto è presente qualche decina di giovani e meno giovani, il look è quello classico della destra radicale. A presidiare carabinieri, poliziotti e finanzieri in assetto antisommossa.

"Siamo in 50-60", assicura "Gabriele" di Bologna sociale, uno dei promotori del presidio megafono alla mano, che entra così nel merito della protesta: "Oggi il Comune di Bologna organizza la festa della collaborazione civica, noi abbiamo deciso di partecipare in quanto riteniamo la collaborazione civica fondante per una società civile. In contemporanea si tiene questa manifestazione di rom e sinti, che riteniamo non siano proprio l'esempio di collaborazione civica. Per scelta loro - continua l'esponente di Bologna sociale- hanno deciso di vivere in maniera differente rispetto alle regole tradizionali che ci siamo dati noi. Noi non giudichiamo il loro modo di vivere: contestiamo al Comune di Bologna il fatto che continui a pagare loro bollette e spese per la pulizia dei campi e tutto cio' che riguarda la loro sussistenza, mentre si dimentica dei cittadini bolognesi in difficoltà".

Si è conclusa una manciata di minuti dopo le 15,  in piazza XX Settembre, nel centro di Bologna, la prima manifestazione nazionale rom e sinti in difesa di tutte le minoranze sociali e contro la xenofobia. L'iniziativa si è svolta in modo pacifico sulle note di violini e chitarre. In mostra diversi manifesti con gli articoli della Costituzione italiana. Intonato a più riprese anche l'Inno di Mameli. Sul palco allestito in piazza, oltre ai rappresentanti rom e sinti, c'erano anche diversi esponenti del mondo politico sia locale che nazionale. Tra questi anche la deputata Democratica Sandra Zampa. Presente anche Ivano Marescotti.

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