Bologna, l’hip hop entra a scuola

Stelle della street dance entreranno nelle aule. Il progetto ’DancER’ durerà fino a giugno

Cristiano Kris Buzzi, una delle star che partecipano al progetto

Cristiano Kris Buzzi, una delle star che partecipano al progetto

Bologna, 24 gennaio 2018 – L’hip hop, com’era al momento della sua origine negli anni Settanta nel Bronx a suon di funk e old school rap, continua a essere anche oggi nella nostra Bologna, una cultura della socialità e della motivazione. Nasce con queste premesse, dall’intuito di Vittoria Cappelli e Gabriella Castelli, nella periferia bolognese e in quella ravennate, dancER a scuola di Hip Hop (VIDEO) come mai prima, progetto di corsi di danza e stage con stelle della Street Dance, aperto agli studenti e a tutti i giovani che vorranno partecipare.

Promossa dall’associazione LaborArtis e organizzata da Laboratorio delle Idee, l’iniziativa con al centro la danza hip hop, che Vittoria Ottolenghi, come ricorda Cappelli, definiva la perfezione di «cuore, cervello e corpo», nella nostra città sceglie l’ITCS Rosa Luxemburg e la scuola Salvo d’Acquisto, quartiere Navile, per diffondere quel virus della creatività che può far miracoli, soprattutto dove ci sono «minori opportunità che contribuiscono ad accrescere la fantasia e la voglia di far sentire la propria voce», spiegano Cappelli e Castelli.

Se poi si aggiunge che a far scuola ci sono, sotto la direzione artistica di Monica Ratti, insegnanti come Simone Alberti o Serena Sésé Ballarin (a Ravenna anche Antonio Grandi) e stage con star quali Cristiano ‘Kris’ Buzzi e Kira, la proposta diventa ancor più allettante, perché il primo esempio che ce la si può fare a realizzare i propri sogni o a trovarne, arriva proprio da loro.

«Stiamo raccogliendo le reazioni dei ragazzi che hanno già iniziato i corsi – racconta emozionata Vittoria Cappelli – e ci dicono di essere meravigliati di essere loro i protagonisti di quello che vedono in televisione o sui social». E aggiunge: «Sono tutti insieme a prescindere dall’estrazione sociale e linguistica, perché l’Hip Hop non è solo musica, ma è una vera e propria cultura che partendo dalla periferia di New York è arrivata nei film, negli spettacoli ed è diventato importante tanto quanto la danza classica, essendo inoltre uno strumento che può aiutare in un’età così fragile e difficile qual è quella dai 10 anni in avanti».

Per Monica Ratti, la danza hip hop è una passione da 25 anni e la stima per Vittoria Cappelli e Vittoria Ottolenghi, scomparsa nel 2012, è tangibile. «Queste due grandi donne prima di tutti – racconta – hanno avuto la capacità di andare contro corrente e di farsi sentire, facendo arrivare la loro lungimirante visione su Rai1, dove anch’io mi sintonizzavo per imparare e nutrire la mia cultura e dove poi sono cresciuti tanti di quei ragazzi che oggi sono diventati big e girano per le trasmissioni più importanti».

Il gran finale del progetto sarà a giugno, quando un saggio finale in città vedrà l’allestimento di uno spettacolo coi ragazzi partecipanti e i loro insegnanti: nel quartiere Navile sarà al parco della Casa Gialla, tempio del liscio, che per l’occasione sarà ripensato con una scenografia dedicata. DancER, corso con costo simbolico di 30 euro per l’intero periodo e aperto a studenti delle scuole e ai ragazzi dagli 11 ai 18 anni, anche esterni, ha il patrocinio dei comuni di Bologna e Ravenna e di QN-il Resto del Carlino, oltre al sostegno da parte di Fondazione del Monte, Fondazione Germando Chincherini, Alfasigma, Ima e Marposs (grazie a Macron sono arrivate le divise personalizzate).

Info: LaborArtis 051273861

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