Storie di donne diverse e uguali, Camilla Ghedini racconta le "Interruzioni"

Il libro verrà presentato giovedi 12 maggio, alle 18, presso la Libreria Feltrinelli di Piazza Ravegnana, a Bologna. Dialoga con l’autrice la scrittrice Marilù Oliva

Camilla Ghedini

Camilla Ghedini

Bologna, 9 maggio 2016 - La maternità non è un diritto. La genitorialità non è un dovere. La famiglia non è necessariamente luogo di felicità e realizzazione. I figli non sempre si amano. Di tutto questo parla “Interruzioni”, il nuovo libro di Camilla Ghedini (Giraldi Editore) in cui viene affrontato il delicato tema della non-maternità. Verrà presentato giovedi 12 maggio, alle 18, presso la Libreria Feltrinelli di Piazza Ravegnana, a Bologna. Dialoga con l’autrice la scrittrice Marilù Oliva, che ha curato la prefazione.

La non-maternità è spesso - dice la presentazione del libro - un campo emotivo inesplorato, non ancora fino in fondo sondato e inteso spesso come privazione che diventa sottrazione. O scelta egoistica, che toglie il diritto di parlare a chi una pancia non l'ha mai avuta, seppere di quella pancia conosca il desiderio, che non vince tuttavia sulla paura di non amare o di non riuscire ad amare come si dovrebbe. Attraverso la storia di quattro donne molto diverse tra loro, Ghedini accompagna il lettore nell'universo complesso di una diversa o negata maternità, per sondarne aspirazioni, fantasie, aspettative, fissazioni, sbagli.

Come il titolo suggerisce, si tratta in tutti i casi di interruzioni: la morte, l'abbandono, la ferita, l'aspirazione troncata. In ogni racconto la protagonista svela, con la formula del monologo o del dialogo, la sua personale sospensione di un percorso: c'è la rinuncia volontaria alla procreazione, l'infanticidio, la malattia e la scelta della morte spiegata a una madre «mai stata tale». C'è il desiderio-fissazione di una figlia forse neppure mai concepita che si interseca a un'altra discontinuità, quella della coppia. Con una interlocuzione in cui il tu diviene altro da sé, e un ritmo scandito da veloci domande, risposte, volute ripetizioni - quasi ad evidenziare l'ossessività dei pensieri - il testo non è privo di un anelito di speranza.

Come rileva Marilù Oliva nella prefazione, «non è un caso che le quattro chiose avvengano con parole quali amore, bene, felicità, vita - perché per dirla alla maniera di Goethe, è proprio vero che “dove c'è molta luce, l'ombra è profonda”.

Camilla Ghedini, giornalista, è autrice di libri in cui ha romanzato e affrontato sotto il profilo sociale e del costume macro temi universali. Per citarne alcuni: il tradimento e la famiglia in “Amo te...starò con lei per sempre” (Giraldi Editore), l'eterno conflitto tra uomo e donna, in “Giustificazioni di un marpione perbene” (Editori Riuniti) fino alla crisi economica e al mobbing, in “Io cattiva? No...io precaria. Manuale del lavoratore flessibile” (Edimond).

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