Dalì experience alla Car, l'arte ha il cuore sportivo / FOTO

In occasione di Arte Fiera, una navetta collega Palazzo Belloni alla concessionaria dove sono esposte alcune opere

Alla Car: Giada Michetti, Trilli Zambonelli e Margherita Pessina davanti alla Giulia

Alla Car: Giada Michetti, Trilli Zambonelli e Margherita Pessina davanti alla Giulia

Bologna, 28 gennaio 2017 - La storica concessionaria bolognese Car, in viale Pietramellara, si è agghindata alla grande per la Art City Night (leggi qui gli appuntamenti per sabato sera da non perdere), proponedo un'insolita esposizione di opere di Salvador Dalì, in collaborazione con la mostra Dalì Experience in corso a palazzo Belloni (via de’ Gombruti 13 all’angolo con via Barberia). Nella sede della mostra è stata allestita un'installazione nel cortile storico del palazzo con accesso libero da via Barberia dalle 17 circa fino a chiusura mostra alle 23. Una navetta fa la spola tra Palazzo Belloni e la Car dove, ad accogliere gli ospiti, c'è una Alfa Romeo 'Giulia' rossa fiammante, "travestita" per l'occasione con i baffi neri che sono la firma della mostra su Dalì e che rendono aggressiva e originale la berlina del Biscione.

LO SPECIALE

Sono dieci le opere del primo 'ciclo' che colpiscono lo spettatore all'entrata in concessionaria, patner del progetto, con titolo "Mosè e monoteismo", un insieme di litografie incise su lastra d'oro e, poi, stampate su pelle di pecora, dedicate a Freud e alla sua eccentrica visione di Mosè e della storia religiosa, se si può usare il termine 'religione' in simbiosi alla psicanalisi freudiana. Il secondo ciclo, composto di tredici opere, "Dodici tribù d'Israele", è stato creato dal pittore surrelista in onore del venticinquesimo anniversario dello stato d'Israele, raccontando la civiltà dagli inizi e dall'antichità, pur con uno stilee tutt'altro che classico.

Baffi souvenir, cioccolatini a tema e calici di bollicine rendono elegante e raffinata un'esposizione fuori dal comune, contraddistinta dai colori accesi e sgargianti delle opere, che paiono voler prendere vita, in un gioco sottile di classico e moderno, religioso e ateo.  

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