Bologna, libri, se muore il becchino non resta che ridere

Il romanzo di Anna D'Alberto viene presentato a Bologna il 9 marzo al Black Cat Pub

"Se muore il becchino", di Anna D'Alberto, Aras Edizioni

"Se muore il becchino", di Anna D'Alberto, Aras Edizioni

Bologna, 4 marzo 2018. Se la Signora Morte fosse una bambina che ti fissa con occhioni tristi. Se il becchino del paese fosse un geologo che con tombe, lapidi e lacrime non c'entra nulla. Se l'amore vero fosse solo la nostalgia di una donna fuggita e il calore di una nuova vita fosse possibile solo nella fredda Norvegia. E' fatto di molti “se” il romanzo di Anna D'Alberto “Se muore il becchino”, Aras Edizioni. Tutti “se” che, pagina dopo pagina, mutano sostanza e da sogni si trasformano in realtà, sullo sfondo di uno scenario a volte grottesco, spesso ironico, sempre poetico.

Il libro viene presentato a Bologna il 9 marzo, presso il Black Cat Pub (via Saragozza 83/D, alle 20). Modera l'incontro Maria Silvia Avanzato, autrice di noir, a colloquio con Alessandra Calanchi, direttrice delle collane Urbinoir-Studi e Stile Rana e con Gianluigi Schiavon, giornalista e scrittore.

In “Se muore il becchino” mille domande inseguono il lettore. Può il desiderio di un posto fisso trasformarsi in incubo? Può la notte di Halloween sfuggire al calendario e perpetuarsi in un eterno presente? Può il buonumore aver ragione di tristezze e certezze tombali? La soluzione è tra le righe del romanzo. Ma la si può anticipare, senza temere di sciupare la sorpresa. La risposta sicuramente: sì, se muore il becchino. (g.l.s.)

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