Bologna, ecco la piccola biblioteca spontanea / FOTO

Una casetta di legno con tanti volumi da sfogliare o prendere in prestito all'ingresso dei giardini di via Filippo Re

Piccola biblioteca spontanea (foto Schicchi)

Piccola biblioteca spontanea (foto Schicchi)

Bologna, 11 settembre 2017 - Prima a Ravenna adesso a Bologna. "La piccola biblioteca spontanea" arriva sotto le Due Torri. Precisamente all'ingresso dei giardini di Filippo Re, tra un edificio e l'altro dell'Unibo. Alta circa 30 centimetri, la piccola biblioteca è una casetta di legno progettata per chi ama leggere e, soprattutto, condividere questa passione. Tre tronchi d'albero e tanti libri da poter guardare, sfogliare e prendere in prestito. Come ha spiegato Julie Wade dell'Alma Mater, che insieme a Marcella Terrusi ha proposto la costruzione della piccola biblioteca, "chiunque può sedersi sui tronchi, aprire la casetta e decidere di donare un libro, prenderlo in prestito o tenerlo per sé". Non tutti i testi, però, potranno essere portati via: alcuni libri dovranno rimanere in loco, legati per sempre alla piccola biblioteca. Come, ad esempio, "L' albero" di Shel Silverstein che ricorda i tronchi su cui la casetta è stata posizionata. 

La chiave del progetto, insomma, è la fiducia nell'essere umano, nella sua capacità di autoregolarsi e gestirsi. Fino ad ora, d'altronde, l'esperimento ha dato risultati più che positivi: "Oramai queste piccole biblioteche sono diffuse in tutto il mondo -spiega l'artigiano Roberto Papetti che da anni costruisce e produce le casette di legno-. Ne ho viste a Tubinga, Losanna, Roma e in tutte queste città l'idea ha funzionato". La piccola biblioteca, infatti, nasce oltre oceano da un americano, Todd Bol, che la dedicò all'amore della sua vita. 

Sono passati quasi 10 anni, nel mondo molte cose sono cambiate. Ma il senso di quest'iniziativa resta scolpito nel legno: una piccola collezione di libri all'insegna dell'inclusione e della diversità. Nella  casetta di legno, infatti, ci sono libri per tutti: per chi è già grande, per chi sta appena scoprendo il mondo della carta stampata, per chi viene da un'altra nazione e per chi, nonostante sia affetto da forme di autismo, ha imparato a leggere grazie alla comunicazione alternativa aumentata. In fondo, di fronte a una bella storia da leggere o raccontare siamo tutti uguali.

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