Bologna, ad Arte Fiera 2017 diminuiscono gli espositori

La nuova direttrice artistica Angela Vettese: "Meno partecipanti per guadagnare in qualità"

Angela Vettese

Angela Vettese

Bologna, 23 novembre 2017 - Una fiera più «compatta», ossia con meno espositori ma con stand più ampi. Una fiera in cui le opere d’arte saranno esposte con l’attenzione del curatore di una mostra, e non di un allestimento per la sola vendita. Una fiera con una selezione di gallerie specializzate in fotografia, dall’Italia e dall’estero, e con un piglio indipendente.

Riparte così Arte Fiera, il salone dell’arte moderna e contemporanea più longevo del Belpaese, in programma dal 27 al 30 gennaio nei padiglioni di BolognaFiere. Edizione numero 41, la prima affidata alla direzione artistica di Angela Vettese, storica dell’arte che nella sua carriera ha alternato l’attività accademica alla direzione di musei e fondazioni, fino alla poltrona di assessore alla Cultura del Comune di Venezia.

«Una grande prima volta», definisce questa guida della fiera felsinea, a cui Vettese ha voluto imprimere una svolta a cominciare dal look. Un logo nuovo, con il nome della manifestazione iscritta in un cerchio e variazioni sul tema che hanno per soggetto la natura. Non è soltanto un’operazione di maquillage quella che la prof ha avviato. «Miart e Artissima sono avanzate, come fiere – spiega Vettese – ma Arte Fiera resta quella con più fatturato, quasi il doppio delle precedenti».

La strategia dell’accademica parte da un’attenzione «curatoriale» ai prodotti in campo. «Un numero minore di partecipanti rispetto al passato», osserva, «nonostante l’aumento delle domande di ammissione». Sono 133 le gallerie iscritte alle due sezioni principali: Main Section e Solo Show, a cui si aggiungono gli otto espositori della parte Fotografia e una rosa di nuove proposte nella sezione ‘Nueva Vista’. Quest’ultima «è stata pensata come un’edizione pilota», spiegano gli organizzatori, «per mettere a fuoco, all’interno di una fiera commerciale, il punto di equilibrio tra discorsività e vendibilità di ricerche artistiche emergenti».

Sul fronte della ricerca, spazio a una mostra come Genda-The body as packaging, che parte da un progetto editoriale a cavallo tra Italia e Cina, Printville, libreria che offre prodotti di piccoli editori e libri rari non in vendita, Agenda indipendents, una selezione di gallerie di ricerca, e Talks, dibattiti sull’evoluzione dell’arte contemporanea.

Sarà ancora una fiera profondamente italiana. «Siamo lontani da un 50% italiani, 50% stranieri», chiosa Vettese. Il rinnovamento di Arte Fiera si inserisce, più in generale, in una fase di trasformazione del polo fieristico felsineo. «Ci stiamo occupando di un revamping del quartiere – spiega il presidente di BolognaFiere, Franco Boni –. Stiamo stringendo un accordo con il teatro Comunale per dedicare degli spettacoli ad hoc quando c’è una massiccia presenza di espositori stranieri. Abbiamo firmato di recente inoltre un accordo tra il Salone del libro di Torino e la nostra Fiera del libro per ragazzi. C’è uno spirito nuovo».

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