Al posto di Pasquini c’è 'Adesso pasta', cibo e motori in piazza Maggiore

Il nuovo ristorante aprirà entro fine agosto. Mafaro: “Servizio innovativo, alta qualità e giusto prezzo”. La curiosità? L’accoppiata con le auto Alfa Romeo e Jeep. Zambonelli: “Le presenteremo tra i tavoli”

Samuel e Francesco Mafaro, Matteo Tonelli, Giacomo Della Villa e Trilli Zambonelli

Samuel e Francesco Mafaro, Matteo Tonelli, Giacomo Della Villa e Trilli Zambonelli

Bologna, 7 luglio 2016 - Cibo e motori: i due simboli dell’emilianità finalmente insieme. Epica la location: il palazzo di quattro piani che Pasquini ha appena lasciato in via IV novembre, giusto dietro piazza Maggiore. Al suo posto, a fine agosto aprirà ‘Adesso pasta’, con la promessa di portare in città un modo nuovo di intendere la ristorazione tradizionale. Se gli stranieri lo vorranno, per dire, troveranno anche gli spaghetti alla bolognese. Un’eresia, certo, se non fosse per la garanzia dello chef Matteo Tucci, e di uno dei massimi esperti di pasta fresca in città: Francesco Mafaro de ‘Il Forno’ di Porta Lame, azionista di maggioranza della nuova impresa. In più ci saranno le auto. Anzi, di più: tutto in ‘Adesso pasta’, dall’ambientazione agli arredi, lo stile e il marchio (ideato dal pubblicitario Giorgio De Lucca), parlerà di velocità e e di motori. Anche qui c’è il trucco: socia, insieme con i Mafaro, è Trilli Zambonelli, titolare di Car, storica concessionaria in città. Il terzo socio è Matteo Tonelli: 19 anni, fresco di diploma. «Inizierò l’università – spiega –, ma in estate per due anni ho frequentato in stage il forno di Porta Lame, dove è nato il mio amore per la pasta».

Da qui l’idea di unirsi alla comitiva a cui, spiega, “ho cercato di portare il mio punto di vista di ventenne”. È lui ad aver ideato il nome del locale, i cui lavori di ristrutturazione sono già iniziati, come la ricerca di personale: 12 camerieri e 2 aiuto cuochi, che potranno già consegnare i curriculum. Il progetto concepito dall’interior designer Giacomo Della Villa prevede “un percorso emozionale nella tradizione emiliana, tra la genuinità dei cibi e la grinta delle auto sportive”. Qualcosa che “valorizzi l’immobile, con i suoi pavimenti di pietra e la vista mozzafiato sul centro, soprattutto dal terzo e quarto piano”, attraverso “un allestimento vintage nei mobili e nelle decorazioni, fatte con vecchi manifesti, insegne e materiale promozionale che abbiamo recuperato negli archivi Car”.

Ci saranno anche le auto? “Ci stiamo ragionando – spiega Zambonelli –. Di sicuro ci saranno i gadget di Alfa Romeo e Jeep che già hanno avuto successo nel nostro temporary store in Galleria Cavour”. Ma non si escludono sorprese: “A un certo punto potrebbero spuntare in un angolo, tra i tavoli del ristorante, i nuovi modelli di Alfa e Jeep”. Cosa si mangia, invece? “Pasta, rigorosamente fresca e realizzata con materie prime di alta qualità e per quanto più possibile locali”, assicura Mafaro, che descrive un menu “al giusto prezzo, in cui non si pagheranno acqua e coperto e di cui si potrà scegliere la taglia: small, medium e large a seconda della fame”.

Seguiranno taglieri misti e dolci della tradizione. Innovativo il servizio: “Un cameriere accoglierà le persone per nome, e un altro sarà sempre presente in sala, per rispondere a ogni richiesta”. E gli spaghetti alla bolognese? “Non credevo al fatto che fossero un’invenzione americana – confida Mafaro –. Così mi sono documentato. E ho scoperto che quel piatto è esistito, inventato dagli italiani del centro-sud in America, che non avendo dimestichezza con le tagliatelle, proponevano gli spaghetti abbinandoli però al miglior condimento possibile: il ragù alla bolognese, arricchito con piccolissime polpettine». Perciò: «Ci saranno anche quelli, ma fatti a modo nostro, non certo all’americana: anche i bolognesi apprezzeranno”.

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