Bologna, la rivoluzione gastronomica ora scommette sulla qualità

Dopo il boom di aperture di locali e ristoranti, e non poche chiusure, le novità

L’aumento di turisti ha dato la spinta alla gastronomia: ma i locali per reggere devono essere di qualità

L’aumento di turisti ha dato la spinta alla gastronomia: ma i locali per reggere devono essere di qualità

Bologna, 19 settembre 2017 - La rivoluzione gastronomica bolognese, cominciata per davvero 6 anni fa, con aperture e nuovi formati avvincenti che si affacciavano sulla città addormentata, si è arrestata già da almeno due anni, cadendo nella retorica del gusto e del facile affare. Ma in questo autunno, oltre alle foglie, qualcosa si muove. E spuntano gli investimenti corposi, un po’ come lo scorso anno quello dell’Osteria Bartolini e più recentemente della Bottega I Portici a Palazzo Bega. Cose fatte per durare perché ponderate e spesso attuate tra mille sfide burocratiche: sono infatti gli immobili di un certo valore che stanno piacendo e attirando investitori.

Ed ecco quindi che, se a giugno 2016, un luogo mitico come il centro copie e stampa Elios in via Testoni chiudeva i battenti dopo 50 anni, col nuovo anno quello spazio realizzato dal Gruppo architetti urbanisti ‘Città Nuova’, un progetto estremamente curato nei dettagli, risorgerà sotto forma di un’isola per la ristorazione attenta all’alimentazione bilanciata. Certo, se pensiamo allo splendore di quel negozio che durante la scorsa edizione di Arte Fiera fu protagonista di processioni di ex clienti ed estimatori in visita guidata, il nuovo formato non ci rallegrerà, ai fasti di un tempo non si torna. Ma c’è la certezza, da parte della grossa azienda investitrice per ora top secret, che l’ambiente non sarà modificato. Libra, questo il nome del ristorante attento alle cotture, agli ingredienti sani e al benessere, rispetterà anche Elios. La corrente del cibo salutare sembra essere la nuova onda da cavalcare e fa piacere, perché ci vuole serietà e preparazione.

Ecco quindi che alla Scuderia di piazza Verdi, che abbiamo lasciato prima dell’estate con un nuovo affidamento per la gestione in mano a Teatro srl. Nuova società, creata da You Can Group e Giorgio Passeri, riaprirà il 10 novembre come Scuderia (e ‘Future Food Urban Coolab’ come vocazione) ma con contenuti totalmente rinnovati: per la tradizione sarà la nuova casa del Tortellino di via Cesare Battisti e per la parte benessere un Fermentation Bar con zuppe di cereali, estratti e nuovi cibi. Siamo curiosi dell’effetto che farà. Non tanto lontano dalla via che parte da Ugo Bassi e sfocia in Portanova, c’è via D’Azeglio, dove, all’inizio del 2018 Mondadori Megastore mostrerà una sorpresa: il suo caffè, chiuso ormai da due anni, rinascerà e si evolverà. Diventerà infatti un raffinato caffè-ristorante in funzione dalla mattina alla sera, e farà dimenticare la solitudine che si è lasciato dietro di sé il mitico Mokambo quando chiuse. Tra i soci ci sarà il pasticcere Gabriele Spinelli di Dolce Salato, che da Pianoro ha iniziato la sua espansione in città, cominciando da via Stalingrado così lunga e piena di luoghi stimolanti (per chi sa vederli) dove da una settimana è spuntato Grado 61 (61 come il numero civico), il bar sotto alla nuova sede di Cotabo.

Si ritorna infine nel centro per notare che qualcosa di nuovo si muove: sta per arrivare il primo Ramen Bar in via Collegio di Spagna e si chiamerà Sentaku, parola giapponese che in italiano significa ‘la scelta’, con lo chef in arrivo dal Bon Daddies di Soho, Londra.

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