Bologna, 26 giugno 2010. PRIMA tappa per il ‘Graffitness’ e primo successo per i volontari che hanno aderito alla campagna lanciata dall’Uisp, che unisce movimento fisico e divertimento con un alto tasso di senso civico. Ieri sera — dopo l’«aperitivo» di via Andrea Costa di mercoledì scorso, quando in occasione della ‘Notte Bianca’ della strada alcuni volontari avevano pulito a suon di musica parte dei muri dell’ex cinema Olimpia — è stata la volta di via Dagnini, una delle zone della prima periferia est più colpite dal flagello dei graffiti.

Una decina di volontari di ogni età riuniti sotto l’associazione ‘Bologna civitas’ promossa dal Comune, il supporto della ditta ‘Marmiroli’ per quanto riguarda l’aspetto tecnico, il patrocinio di Ascom e soprattutto, una grande pazienza e tanto olio di gomito. Al civico 23 di via Dagnini scelto per la ripulitura, infatti, la prima prova è di quelle da far tremare i polsi: niente intonaco o ‘mani’ di vernice, la superficie su cui lavorare è il marmo e le scritte, nere, grosse e ‘minacciose’, sono dure a scomparire.

E DIRE che la serata era cominciata in tutt’altra ambientazione, anche se distante solo pochi metri da quella parete sfregiata. Ore 18.30, minuto più minuto meno: i primi volontari arrivano in largo Lercaro accolti da Gabriele Bernardi, responsabile comunicazione e movimento della Uisp. Il tempo di fare una rapida conta e via dentro la Lunetta Gamberini. Prima di pulire bisogna conoscere: è questo il senso della sosta di qualche minuto davanti allo splendido ‘murale’ che decora la scuola materna dentro il parco.

Segue una breve storia del movimento dei writers, di come i loro primi passi siano stati mossi proprio dentro la Lunetta, e di come ci possa essere spazio, in un contesto urbano, anche per l’arte dipinta sui muri. «Uno degli obiettivi di ‘Graffitness’ — spiega Bernardi — è anche quello di evitare un ‘conflitto generazionale’ sul tema dei graffiti, facendo vedere ai più anziani come anche sui muri si possa creare arte, e facendo capire ai giovani che prendere una bomboletta e scrivere su proprietà altrui non è un gesto da artisti».

LASCIATO il ‘murale’, una camminata veloce nella Lunetta, mentre Bernardi spiega la storia del parco, e infine l’arrivo davanti al muro da ripulire. Ore 19.10 circa. Tute, pettorine d’ordinanza, e, soprattutto tanta forza di volontà: seguendo le istruzioni di Vanner Monticari, della ditta ‘Marmiroli’, i volontari si mettono al lavoro, al ritmo della musica e delle indicazioni di Enza Fonelli, personal trainer della Uisp. Musica, esercizi ma anche tanta fatica: i graffiti sembrano non voler venir via, nonostante il gel rimotore e l’olio di gomito dei volontari, ma alla fine, piano piano, gli sfregi sul muro iniziano a sparire. «È da non so quanto che sogno di scendere in strada e pulire la città», dice Giuseppina Bergamini, una delle volontarie. «Mi piaceva l’idea di unire senso civico e movimento — dice invece Danilo Greco —, per questo ho aderito».

Passano i minuti e le scritte cedono. Verso le otto arriva anche il commissario Cancellieri, che elogia lo sforzo dei volontari: i graffiti sono in gran parte cancellati, è ora di godersi un aperitivo, offerto da Ascom, per il grande lavoro fatto. E per chi volesse partecipare di nuovo, o dare una mano per la prima volta, l’appuntamento è per il 30 giugno, con la seconda serata di ‘Graffitness’.