CHE COSA spinge una dozzina di ragazzi, intorno ai 25 anni, in un torrido e sudato sabato mattina di luglio, a indossare una pettorina e mettersi a cancellare graffiti dai muri di una strada di periferia? «Bologna potrebbe essere molto più bella, se fosse pulita. Noi siamo qui per fare la nostra parte», spiega Andrew Louis Guzzomi. Australiano — Senior postdoctoral researcher a Ingegneria, dove lavora con un assegno di ricerca — è il neopresidente del Rotaract Bologna Valle del Savena, il club dei giovani rotariani che ieri mattina ha fornito buona parte della manodopera al lavoro in via di Corticella, rispondendo alla chiamata dell’Ascom.
Sotto la supervisione di Gabriele Bergami, del consorzio Cires, per qualche ora i ragazzi hanno raschiato, pennellato, dipinto, spazzato. In appoggio al lavoro degli operatori Cires, che con una nuova macchina con getti a pressione variabile hanno rimosso scritte su muri in marmo e pietra, ‘sparando’ un prodotto a base di acqua e carbonato di calcio.
 

«FARE QUALCOSA per le proprie comunità è nello spirito del Rotary», afferma Margherita Forlani, studentessa a Ingegneria, tirando il fiato. Già presidente del Rotaract Valle del Savena, ha coordinato con Ascom l’iniziativa. «Abbiamo voluto metterci un po’ in gioco — spiega —, facendo qualcosa di diverso dalla classica cena per la raccolta di fondi». A dare una mano, si sono aggregati amici di qualche altro Rotaract. «La prossima volta — commenta la Forlani — organizziamo meglio, mettiamo insieme un bel gruppo di club». Perché i ragazzi sono pronti a scendere di nuovo in strada e rimettersi la pettorina arancione da volontario con i marchi di Ascom e Carlino. «Non vogliamo fare bella figura solo una volta — assicura Guzzomi —; intendiamo sostenere con continuità questa bella iniziativa».
Si lavora sui muri dei civici 33 e 35 di via Corticella. Poi i ragazzi passano dalla parte opposta della strada. «Bravi», li incoraggia qualcuno. Sotto il getto della macchina, i graffiti si sciolgono senza lasciare traccia. «Sul marmo usiamo un getto a bassissima pressione, circa 1,5 atmosfere», spiega Bergami. Sulla pietra, si sale a una pressione maggiore. «E, alla fine, stendiamo sulle superfici trattate un protettivo, per rendere più facile la rimozione di eventuali successivi imbrattamenti».
 

L’ASCOM continuerà la battaglia antigraffiti cominciata nel centro storico. Prima in via Caprarie e via Orefici. Poi in piazza Aldrovandi, completamente ripulita. E ancora, via D’Azeglio pedonale e via Giuseppe Petroni, che saranno finite entro luglio. «Ma crediamo sia giusto dare un forte segnale di attenzione anche in periferia», commenta Giancarlo Tonelli, direttore dell’associazione dei commercianti di strada Maggiore.
L’accoglienza, in via di Corticella come altrove, è buona. «Residenti e commercianti apprezzano questa iniziativa — afferma Tonelli —. Ogni attività messa in campo contro il degrado è accolta con il sorriso».
Con Ascom e Carlino, anche il Comune è in campo contro il «vandalismo grafico», l’insieme di tag (la firma del writer), scarabocchi, scritte e graffiti che imbrattano muri, portoni, colonne e portici di tutta la città. I volontari arruolati da Palazzo d’Accursio sotto le insegne di Bologna Civitas, sono già entrati in azione. Insieme con iscritti e un istruttore dell’Uisp, hanno animato ‘Graffitness’, iniziativa che mixa attività fisica e civica. Dopo un intervento in via Dagnini, il 12 settembre si torna in centro. Appuntamento in via Altabella e via Oberdan.