Bologna, 20 luglio 2010- Un minuto a sirene spiegate per richiamare l’attenzione sui loro problemi. E’ l’originale forma di protesta che i Vigili del fuoco, “per la prima volta”, hanno messo in atto oggi a bordo dei loro automezzi nell’ambito dello sciopero nazionale di quattro ore. Alle 11 “in tutte le sedi di servizio”, per un minuto, sono state accese le sirene degli automezzi.
 

Contemporaneamente, Cgil, Cisl, Uil, chiedevano ai cittadini di fermarsi “e farci sentire il vostro affetto con un applauso che dedicherete a chi quotidianamente assicura la vostra sicurezza”. E qualcuno ha fatto sapere ai sindacati di aver aderito a questo appello.

Quanto allo sciopero, in Emilia-Romagna l’adesione dei pompieri oscilla fra l’85% e il 95%, fa sapere Massimo Frabetti, della segreteria regionale della Fns-Cisl; lui oggi era in servizio alla centrale dei Vigili del fuoco di Bologna e conferma che anche da li’ si e’ alzato alto il suo delle sirene.
 

Al centro della vertenza c’e’ il nodo del contratto 2008-2009, scaduto da circa 30 mesi con il rinnovo che, “a causa delle scarse ed inadeguate risorse economiche messe a disposizione ancora non vede luce”, recita un volantino sindacale rivolto alla cittadinanza.

Inoltre, la manovra del governo “limita la vostra sicurezza eliminando la prevenzione degli incendi”, prevede “ulteriori tagli al bilancio dei Vigili del fuoco con il rischio che nei prossimi mesi sara’ messa a rischio la vostra sicurezza ed i mezzi di soccorso rimarranno nelle autorimesse per assenza di carburante”.  

Contro lo stallo sul contratto e contro la manovra "In questa situazione", dicono i pompieri di Cgil-Cisl-Uil, “non ci resta che alzare forte la voce della nostra protesta e invitare i cittadini a sostenere la lotta dei V igili del fuoco”.
Una protesta che va avanti da tempo.
 

“Si ripete anche in questo frangente la solita storia: tanti attestati di stima, ma niente riconoscimenti concreti; il Governo, dimostra di non voler adeguare l’organizzazione dei Vigili del fuoco e di non voler riconoscere ai lavoratori la retribuzione che meritano”.

E cosi’, “la professionalita’, il lavoro gravoso e rischioso, l’usura dell’attivita’ lavorativa, evocate in ogni dove dai responsabili politici, svaniscono improvvisamente in occasione dei rinnovi contrattuali e della predisposizione delle leggi di bilancio”.

Ma in questo modo, avvertono i rappresentanti dei pompieri, “svanisce l’attenzione ai bisogni di sicurezza e tutela dei cittadini a fronte dei quotidiani disastri che si accaniscono sulla popolazione, distruggendo il territorio”.