Bologna, 28 luglio 2010.  La Procura di Bologna continuerà a indagare sulla strage del 2 agosto “fino all’ultimo spiraglio, fino all’ultimo lembo di verità”, ma lo farà lontano dai dibattiti e dai chiacchiericci che alimentano le polemiche. E’ quanto assicura il procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, interpellato questa mattina dai cronisti quando mancano ormai pochi giorni dal trentennale della strage. Alfonso non vuole parlare delle polemiche degli ultimi giorni né delle diverse teorie sulle ‘piste’, dice chiaro e tondo di voler “evitare tritacarne mediatico”.

Gli inquirenti non stanno “con le mani in mano, le indagini sono in corso e proseguono con scrupolo, attenzione e rispetto dei parenti delle vittime, nella riservatezza che le indagini richiedono”. Poi ancora: “Quello che deve tranquillizzare i parenti delle vittime è che questa Procura ha intenzione di proseguire le indagini fino in fondo, fino a che c’è uno spiraglio, una possibilità di sviluppo. La Procura andrà comunque avanti, ma in silenzio, senza partecipare a dibattiti che possono suscitare polemiche”.

Alfonso si dice aperto a tutte le suggestioni e spunti possibili, non escluse le ultime ‘novità’ uscite dagli atti del processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia. “Noi abbiamo i riflettori accesi, tutto quello che c’è in giro e che puo’ diventare suscettibile di ulteriori sviluppi, noi lo acquisiremo e se c’è possibilita’ lo svilupperemo”. Secondo Alfonso, l’atteggiamento della magistratura può essere solo questo. “Questa è l’unica strada per una materia così importante. Il fatto è di una gravità estrema, e’ stato un momento significativo per il nostro Paese e le indagini non si devono fermare mai, andranno sempre avanti, fino all’ultimo lembo di verità”

LA SOPRAVVISSUTA

Intanto Sonia Zanotti, altoatesina, sopravvissuta alla strage di Bologna del 1980 e organizzatrice della staffetta podistica 'per non dimenticare', commenta la proposta di prolungare il segreto di Stato sulla strage. “Quando sento dire che il segreto di Stato deve essere reiterato, mi viene da pensare che oltre al danno c'è la beffa.

‘’Durante questi 30 anni - prosegue Zanotti - sono state condannate tre persone, ma nessuna di loro ha pagato, perche’ malgrado le loro pluri-condanne all’ergastolo sono persone libere. Sono dei liberi cittadini con famiglia, lavoro, buona posizione sociale, considerati dai mass media piu’ delle vittime, ospiti di varie trasmissioni televisive e radiofoniche’’. ‘’Questa permissivita’ da parte di quella giustizia non sana che governa il nostro paese - prosegue Zanotti - crea rabbia in me, ai soci dell’associazione 2 agosto, alle persone colpite ingiustamente da un atto vile e bastardo’’.